ALESSANDRIA D'EGITTO

Città sul delta del Nilo. Fondata da Alessandro Magno (332 a.C.) su progetto di Dinocrate, fu capitale dell'Egitto ellenistico fino al regno di Cleopatra. Secondo il modello ortogonale dell'urbanistica antica, aveva vie parallele e intersecantesi secondo angoli retti; era divisa in quartieri, abitati da diverse componenti etniche (greci, egiziani, ebrei, in seguito anche romani), talvolta in tensione fra di loro. Importante porto commerciale del Mediterraneo, fu inoltre un centro culturale di fama ineguagliata grazie al museo e alla ricca biblioteca, gravemente danneggiata però da un incendio durante i disordini seguiti all'arrivo di Giulio Cesare nel 48 a.C. Divenuto l'Egitto provincia romana, il ruolo politico di Alessandria fu fortemente ridotto, ma non quello economico. Con i suoi 500.000 abitanti essa era seconda a Roma, ma per attività economiche (cantieristica, produzione di vetrerie, tessuti e papiro e commercio di esportazione del grano) era certamente il maggior centro dell'impero. Poiché la fondazione della sua prima chiesa cristiana era attribuita tradizionalmente all'evangelista san Marco, nel IV secolo Alessandria fu, con Roma, Gerusalemme e Antiochia, una delle quattro sedi vescovili ad avere il titolo di patriarcato; centro di vivaci dibattiti religiosi, produsse l'eresia ariana e più tardi quella monofisita. Dal 616 fu per alcuni anni sotto il dominio dei persiani e nel 645 fu conquistata dagli arabi, ma riacquistò solo per breve tempo il ruolo di centro politico, attribuito prima ad al Fustat e successivamente al Cairo. Pur con una superficie abitata e una popolazione ridotte, Alessandria tornò a essere un centro commerciale di primaria grandezza durante l'epoca dei sultani Fatimidi (969-1171), che riuscirono ad attrarre verso il mar Rosso gran parte dei traffici provenienti dall'oceano Indiano. Frequentemente colpita dalla peste nel XIV e XV secolo, era già in piena decadenza quando ricevette il colpo di grazia dall'apertura, nel 1498, della rotta portoghese del Capo, che fece sparire le spezie dal mar Rosso e dal mercato di Alessandria. Nel 1517 la città fu occupata dai turchi e quando, il 2 luglio 1798, vi entrò Napoleone Bonaparte essa era ridotta a un piccolo centro urbano di circa 7000 abitanti. La sua rinascita cominciò durante il governo del pascià Mehmet 'Alî e fu accelerata dalla costruzione della ferrovia tra Il Cairo e Suez e dall'apertura del canale (1869). Al momento del bombardamento e dell'occupazione da parte degli inglesi, nel 1882, contava 233.000 abitanti. Importante base navale britannica durante le due guerre mondiali, con la rivoluzione nazionalista del 1952 Alessandria perse l'attiva minoranza ebraica e il carattere di città internazionale; mantenne tuttavia il ruolo di centro portuale, commerciale e industriale. Contava nel 1990 circa tre milioni di abitanti.

S. Guarracino

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